STORIA Castagneto Carducci Bolgheri Donoratico La Torre di Donoratico Castiglioncello di Bolgheri I Della Gherardesca


La Torre di Donoratico richiama subito, al primo impatto, la figura del Conte Ugolino: nato nel 1210, fu conte di "Donoratico e Settimo" e secondo signore di Pisa.
Subì la sconfitta della Meloria (1284) da parte dei genovesi e ne pagò le conseguenze nelle successive faide, finendo la sua esistenza nella Torre dei Gualandi a Pisa, insieme ai figli e ai nipoti.
Il dramma umano del conte suscitò sempre vivo interesse in letterati ed artisti. 
A trattarlo in maniera poeticamente sublime, ma umanamente spietata ci si mise per primo Dante, quasi suo contemporaneo, dal quale il Conte Ugolino fu descritto come un cannibale: "Poscia più che il dolor potè il digiuno".

Nel canto trentatreesimo dell'Inferno Dantesco viene narrata la storia del Conte Ugolino e della sua fine e di quella dei suoi figli, nella torre dei Gualandi.


"Poscia che fummo al quarto dì venuti, 
Gaddo mi si gettò disteso a' piedi,
dicendo:"Padre mio, chè non m'aiuti?".
Quivi morì; e come tu mi vedi,
vid'io cascar li tre ad uno ad uno
tra 'l quinto dì e 'l sesto; ond'io mi diedi,
già cieco,a brancolar sovra ciascuno,
e due dì li chiamai, poi che fur morti.
Poscia, più che 'l dolor , potè 'l digiuno".