Don Luigi Sturzo Alcide De Gasperi

Partito Popolare

Il Partito Popolare Italiano (PPI) fu fondato nel 1919 e fu l'inizio del processo che portò i cattolici a partecipare sempre più attivamente con proprie organizzazioni alla lotta politica. Ebbe il suo principale animatore in Don L. Sturzo. Lo stemma del partito è una croce bianca su sfondo azzurro attraversata dalla parola "libertas". Alle prime elezioni a cui partecipò registrò un grande successo conquistando 100 seggi. Il PPI fu fin dai suoi primi anni di vita diviso in 3 ali: una di destra capeggiata da A.Gemelli, una di centro coordinata da don Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi e una di sinistra con a capo il sindacalista G.Miglioli. il 12 aprile 1923, al congresso di Torino del PPI, don Sturzo avanzò la tesi dell'uscita dei ministri cattolici dal governo Mussolini. Si formarono così due correnti: una favorevole all'idea di Sturzo, l'altra favorevole alla collaborazione con Mussolini. Il 17 aprile le tesi di Sturzo giungono a Mussolini, il quale organizza subito una campagna contro Don Sturzo: il prete siciliano dovrà poi chiedere chiarimenti. Don Sturzo è costretto ad abbandonare il governo e poi anche la carica a segretario del partito. Nel 1923 il PPI lascia il governo. Il giorno dopo l'uscita dal governo del partito, il PPI si spaccò in due e la sua componente di destra dà vita al Partito Nazionale Popolare. I componenti di questo nuovo partito offrono in seguito il proprio consenso a Mussolini. La graduale metodica soppressione delle libertà costituzionali in Italia e il progressivo venir meno dell'appoggio vaticano portarono nel 1926 allo scioglimento del intero partito, che risorse durante la Resistenza con caratteristiche nuove e con il nome di Democrazia Cristiana, che dominò politicamente nei decenni seguenti alla guerra. Il nome Partito Popolare Italiano è stato ripreso nel gennaio 1994 dalla nuova formazione nata dallo scioglimento della Democrazia Cristiana. Nel 1995 la decisione del segretario R. Buttiglione di schierarsi con il Polo per le libertà ha determinato la rottura tra l'ala di centrodestra e l'ala di centrosinistra capeggiata da G. Bianco, che si presentarono separate alle elezioni amministrative e regionali del 1995. Nel giugno dello stesso anno R. Buttiglione fondava i Cristiani Democratici Uniti (CDU). Alle elezioni politiche dell'aprile 1996 CDU e PPI si presentavano alleati, rispettivamente, delle coalizioni del Polo per le Libertà (centro-destra) e dell'Ulivo (centro-sinistra); in seguito alla vittoria elettorale dell'Ulivo, esponenti del PPI entravano a far parte del governo di centro-sinistra guidato da R. Prodi. Convinto di aver assolto al suo compito nella complessa congiuntura della scissione e nel successivo difficile impegno elettorale, G. Bianco avviava la fase preparatoria del secondo Congresso Nazionale del partito, escludendo una sua ricandidatura. Il partito elesse poi il sidacalista Marini come segretario generale durante la maggiore assise del 1997. La nuova coalizione di governo formata da M. D'Alema alla fine del 1998 a seguito delle dimissioni di Prodi vedeva esponenti del PPI in posizioni chiave. Il terzo Congresso Nazionale, tenutosi nell’ottobre 1999, segnava il passaggio della segreteria del partito da F. Marini a P. Castagnetti.