America Centrale Antille Cuba Haiti Messico Panama


Stato dell'America centrale posto tra il Costa Rica a nord-ovest e la Colombia a sud-est e attraversato dal canale di Panamá; è bagnato a nord dal Mar dei Caraibi e a sud dall'Oceano Pacifico. Ha una superficie di 77.082 km2 e la capitale è Panamá.

   

 

TERRITORIO

La morfologia del territorio è caratterizzata dalla presenza di due sistemi montuosi divisi da una depressione centrale. La regione occidentale è dominata dalla Serraniá de Tabasará la cui altitudine media è di 1500 m; essa comprende il monte Barú, di origine vulcanica che, con i suoi 3475 m, rappresenta la massima elevazione del paese; nell'area orientale si trovano invece la Cordillera de San Blas e la Serranía del Darién, caratterizzate da altezze più modeste. Tra le due aree montuose si estende un'ampia regione prevalentemente coperta da una rigogliosa vegetazione e da fitte foreste. Le coste, assai frastagliate, sono incise da lagune, golfi e baie tra cui il golfo di Panamá che, posto sul litorale del Pacifico, ospita l'arcipelago de Las Perlas, costituito da più di cento isole.

Il fiume più imponente è il Tuira, che sfocia nel golfo di San Miguel sulla costa pacifica, ma discreta rilevanza riveste anche il Chagres il cui corso, nei pressi di Gatun, è sbarrato da una diga a formare un lago artificiale che costituisce un importante tratto del canale di Panamá.

Il clima del paese è essenzialmente equatoriale; sulle fasce costiere le temperature medie annue oscillano tra i 23 °C e i 27 °C, mentre nell'interno scendono fino ai 17 °C. Le precipitazioni, concentrate nella stagione compresa tra aprile e dicembre, raggiungono una media di circa 2900 mm sulla costa caraibica, e si attestano invece intorno ai 1650 mm lungo il litorale del Pacifico.

 

FLORA E FAUNA

L'area caraibica e la regione orientale, soggette a un elevato grado di piovosità, presentano fitte foreste pluviali ricche di una rigogliosa vegetazione palustre e di fiori tropicali; la regione dell'istmo lungo la costa pacifica si contraddistingue per un clima più secco ed è coperta da formazioni di alberi decidui e di piante grasse, alternate a tratti di savana.

La fauna, ricca ed eterogenea, annovera puma, armadilli, formichieri, ocelot, scimmie, cervi, oltre a molte specie di rettili quali alligatori, coccodrilli e diversi tipi di serpenti; presenti in gran numero sono inoltre variopinti uccelli tropicali e migratori, nonché numerose specie di pesci marini.

 

POPOLAZIONE

La popolazione del paese è di 2.583.000 abitanti con una densità media di 33 unità per km2. Lo stato è suddiviso in 9 province e un territorio speciale; la capitale, Panamá, con 450.668 abitanti è il principale centro economico e politico, seguito da Colón e David.

Il paese presenta una realtà etnica molto varia composta da meticci e mulatti (64%) oltre che da neri (14%), bianchi (10%) e amerindi (8%), questi ultimi in prevalenza di origine cuna, guaynú e choco.

La lingua ufficiale è lo spagnolo; diffuso è anche l'inglese e, tra gli amerindi, l'idioma locale chibcha. La religione dominante è quella cattolica praticata da circa l'80% della popolazione; sono altresì presenti minoranze protestanti (10%) e musulmane (5%).

 

ECONOMIA

La principale fonte di reddito del paese è strettamente legata alle attività che si svolgono sul canale di Panamá, amministrato congiuntamente agli Stati Uniti.

Le scelte effettuate in campo economico dai governi panamensi, avallate in parte dagli Stati Uniti, hanno consentito al paese di divenire una delle principali piazze finanziarie internazionali, grazie soprattutto alla quasi totale mancanza di controlli sui movimenti di valuta straniera e sulla costituzione di imprese commerciali (zona franca di Colón) oltre alle consistenti agevolazioni fiscali.

Malgrado l'imponente volume d'affari sviluppato, Panamá rimane di fatto un paese in cui la distribuzione della ricchezza è del tutto disomogenea. Nonostante il 70% della forza lavoro sia assorbita dal terziario, il livello di disoccupazione e sotto-occupazione è assai elevato.

A causa della minima percentuale di territorio coltivato (7,5%) e della progressiva defezione della mano d'opera, i prodotti del settore agricolo non riescono a soddisfare il fabbisogno interno. I principali raccolti destinati all'esportazione sono rappresentati da banane, caffè, cacao, canna da zucchero e tabacco, mentre per il fabbisogno locale si coltivano prevalentemente mais, riso, patate, manioca e pomodori. Di discreta rilevanza anche l'allevamento, soprattutto quello bovino.

 

STORIA

Prima della conquista spagnola la regione era abitata da popolazioni amerinde simili, per quanto più arretrate, alla confinante civiltà incaica.

Il primo europeo ad approdare nella regione fu l'esploratore spagnolo Rodrigo de Bastidas nel 1501 seguito, l'anno dopo, da Cristoforo Colombo. Nei decenni successivi il paese venne assoggettato dagli spagnoli che nella loro guerra di conquista decimarono la popolazione locale, altresì provata dalle malattie e dallo sfruttamento inflitto dai conquistatori.

Nel 1718 la regione fu inglobata nel vice-reame di Nuova Granada e nel frattempo la posizione commercialmente strategica del paese attirò alcuni navigatori inglesi, tra cui Francis Drake e Henry Morgan, determinati a conquistare la regione istmica.

Il dominio colombiano

Il Panamá dichiarò la propria indipendenza dalla Spagna nel 1821 e scelse volontariamente di unirsi alla Colombia come dipartimento dotato di una certa autonomia. Tuttavia la consapevolezza della propria posizione strategica produsse una progressiva volontà autonomistica che sfociò, dal 1840, in una serie di rivolte sempre sedate dall'autorità colombiana. Nel 1848 gli Stati Uniti ottennero i diritti per la costruzione di una ferrovia attraverso l'istmo.