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L’Elba è considerata uno dei territori più importanti dell’Appennino centro-settentrionale, con la sua complessa evoluzione tettonica presenta una vasta varietà di formazioni geologiche.

Secondo uno studio del 1950 del geologo Livio Trevisan, l’Elba è costituita da cinque unità geologiche sovrapposte tra loro, denominate “complessi”. I primi tre complessi hanno a che fare con le formazioni rocciose autoctone, cioè che si sono formate sul posto, mentre le altre due con quelle alloctone, cioè che si sono formate altrove.

La storia geologica dell’Arcipelago toscano inizia 230-240 milioni di anni fa. L’isola d’Elba è la più varia dal punto di vista geomorfologico. Si presenta montuosa nella parte occidentale con il massiccio delle Capanne, la più alta vetta dell’Arcipelago (1018 m) e nella parte orientale dominata dai rilievi della Cima del Monte e del Calamita, dove affiorano gneiss e marmi.

La pianeggiante area centrale, maggiormente antropizzata, è alluvionale e composta da argille, arenarie e calcari.

Le zone d’Elba costituite da granodioriti e graniti sono dovute alla risalita in superficie di due grossi corpi magmatici intrusivi,raffreddatasi all’interno della crosta terrestre.

La messa a giorno di quello occidentale ha generato il massiccio del Capanne, esponendo così alla nostra osservazione i suoi filoni pegmatitici con le splendide cristallizzazioni di tormaline, acquemarine e quarzi. Il corpo magmatico orientale è quasi completamente rimasto ad una profondità maggiore, coperto da scisti e calcari. Nell’Elba orientale si ritrovano i celebri minerali di ferro che tanto hanno segnato la storia, l’economia e il paesaggio dell’isola.